Prevenzione dei tumori ginecologici
La maggior parte delle neoplasie maligne hanno cause molteplici cioè vi sarebbe una predisposizione genetica su cui agiscono tanti fattori ambientali e si potrebbe fare veramente molto per salvaguardare la nostra salute, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.
La prevenzione dei tumori può essere primaria o secondaria.
La prevenzione primaria dovrebbe intervenire prima dell’insorgenza della malattia, si rivolge ai soggetti sani e consiste nel ridurre l’esposizione a fattori di rischio specifici.
I fattori negativi, che in qualche modo potrebbero influenzare la salute, si possono così sintetizzare:
- Il fumo responsabile del 30% della mortalità per cancro in generale mentre in campo ginecologico, è associato alla facilitazione della progressione dei tumori maligni della cervice uterina.
- L’alcool aumenta il rischio legato al fumo per l’insorgenza dei tumori del cavo orofaringeo, della laringe e dell’esofago.
- La dieta povera di fibre e ricche in contenuto di grassi aumentano il rischio di tumore della mammella e dell’utero.
- Il sovrappeso è anche un importante fattore di rischio perché il tessuto adiposo produce ormoni endogeni con azione estrogeno simile e con potenzialità tali da modificare il rischio per tali tumori che sono ormono-correlati.
Come ci si potrebbe proteggere dal rischio di tumori?
Tumore dell’endometrio. La maternità e l’impiego di contraccettivi orali combinati si associano a una riduzione del rischio.
Carcinoma dell’ovaio. I fattori protettivi nei confronti del tumore ovarico sono la gravidanza, l’impiego di contraccettivi orali e l’allattamento al seno.
Carcinoma del collo dell’utero. E’ il tumore più frequentemente associato alle abitudini sessuale ed in particolare:
- al numero elevato di partner sessuali;
- allla precocità del primo rapporto;
- al mancato utilizzo di contraccettivi di barriera;
- al fumo di sigaretta.
Tutti questi fattori aumentano il rischio di tumore della cervice uterina tramite l’infezione da papillomavirus umano (HPV). Il vaccino contro il Papilloma virus protegge dal tumore.
In che altri modi si può fare prevenzione?
La prevenzione secondaria: Consiste nel diagnosticare la malattia in una fase precoce facendo esami di screening in una popolazione ritenuta sana. Purtroppo non è possibile fare lo screening per tutte le patologie ginecologiche, tuttavia per la donna alcuni screening sono molto efficaci e hanno ridotto notevolmente il rischio di scoprire alcuni tumori in fase avanzata:
Pap Test: bisogna eseguirlo ogni anno dopo il primo rapporto sessuale, o comunque a partire dall’età di 25 anni. Deve essere effettuato lontano dal periodo mestruale.
La mammografia: La mammografia è in grado di rilevare carcinomi di dimensioni minime (0,5 cm) ed il rischio associato alle radiazioni è pressoché irrilevante. Deve essere eseguito nelle donne di età compresa tra i 50 e i 70 anni con cadenza biennale. Secondo studi importanti, partecipare allo screening organizzato su invito attivo, secondo quanto indicato dalle linee guida internazionali, riduce del 35% la probabilità di morire per cancro della mammella.
Ecografia transvaginale: a riguardo del Carcinoma dell’utero non esiste un consenso definitivo sull’utilità di eseguire l’ecografia pelvica e trans-vaginale come screening del tumore endometriale mentre è invece indispensabile non sottovalutare i sintomi precoci di un sanguinamento in menopausa per poter eseguire una diagnosi precoce.