La visita ginecologica
Spesso la visita ginecologica è motivo di ansia , specialmente se è la prima volta che si va a fare questo tipo di visita, per cui è importante che il medico metta subito a proprio agio la paziente e la faccia rilassare fin dall’inizio del colloquio creando un rapporto sereno.
PER QUALE MOTIVO SI VA DAL GINECOLOGO?
Ecco le motivazioni più frequenti:
- Controlli periodici, prevenzione, Pap Test;
- Disturbi del ciclo mestruale quali: irregolarità, dolori mestruali, mancanza di ciclo, emorragia ecc.;
- Necessità di contraccezione;
- Rapporti a rischio, timore di una gravidanza indesiderata, richiesta delle pillola del giorno dopo, richiesta di interruzione della gravidanza (IVG);
- Infiammazioni, vaginiti, malattie sessualmente trasmesse;
- Algie pelviche, dolore nei rapporti;
- Per controllare l’evoluzione di una gravidanza;
- Perché si desidererebbe cercare una gravidanza e si vorrebbe qualche consiglio e/o rassicurazioni siano riguardo a possibili impedimenti per avere figli;
- Perché la gravidanza tarda ad arrivare;
- Per problemi al seno (dolorabilità, noduli, cisti, mastopatia, secrezioni dal capezzolo, cisti);
- Per disturbi legati alla menopausa;
A QUALE ETÀ SI INIZIA AD ANDARE DAL GINECOLOGO ?
Non c’è un età stabilita, in genere dal ginecologo si dovrebbe andare appena si iniziano ad avere rapporti. Alcune ragazze chiedono se sia indicato andarci poco prima di aver deciso di avere rapporti sessuali, in effetti, sarebbe bene fare così in quanto, si può controllare che tutto sia nella norma per poter cominciare nel migliore dei modi la propria attività sessuale ed in particolare per programmare una valida contraccezione evitando così la paura di gravidanze indesiderate.
CI SONO SITUAZIONI IN CUI SI DOVREBBE ANDARE DAL GINECOLOGO ANCHE SE NON SI HANNO ANCORA RAPPORTI SESSUALI?
Si! Per esempio tutte quelle situazioni in cui il ciclo mestruale dà problemi perchè troppo doloroso, troppo abbondante o troppo scarso, oppure molto irregolare. Anche le infiammazioni ai genitali esterni sono causa frequente di consultazione ginecologica.
QUANDO E’ NECESSARIO RICORRERE AL GINECOLOGO ANCHE IN ETA’ PEDIATRICA?
Si tratta di situazioni per lo più rare, legate a sospette alterazioni dello sviluppo dell’apparato genitale femminile, disfunzioni ormonali, sospetto di cisti ovariche, infiammazioni genitali o uro-genitali che recidivano frequentemente alla terapia, tumefazioni addominali ed infine situazioni traumatiche che possono provocare talvolta lesioni anche nella zona genitale.
FINO A CHE ETÀ SI VA DAL GINECOLOGO?
Sia la menopausa che la post menopausa e la senilità sono momenti delicati per la donna, perché in tale epoca possono insorgere molte patologie, come ad esempio l’osteoporosi, nonchè alcuni tumori, quali il tumore mammario e quello dell’endometrio. Per cui il fatto che una donna non abbia più le mestruazioni, non significa affatto che non debba più controllarsi.
CON QUALE FREQUENZA OCCORRE ANDARE DAL GINECOLOGO?
Molte donne pensano: “non ho alcun problema, ma perchè devo andare dal ginecologo”? Purtroppo non basta andare dal ginecologo solo quando si presenta un problema di salute che potrebbe essere legato alla sfera genitale femminile, occorre invece sempre tenere a mente un concetto molto importante che è quello della prevenzionee prevenire significa: evitare che insorga una malattia.
Prevenire efficacemente, da quando si cominciano ad avere rapporti sessuali significa: andare almeno una volta all’anno dal ginecologo, anche se apparentemente si sta bene, questo vale anche dopo la menopausa quando non si hanno più le mestruazioni. In gravidanza invece è opportuno andare dal ginecologo almeno una volta al mese.
In ogni caso vi sono diverse problematiche che la donna ha bisogno di prevenire, per esempio dovrebbe:
- Prevenire le gravidanze indesiderate, solo con un serio programma di contraccezione si possono prevenire e quindi evitare le interruzioni volontarie di gravidanza.
- Prevenire le malattie sessualmente trasmesse in quanto alcune di queste potrebbero dare anche problemi di infertilità o innescare delle reazioni organiche capaci, se non adeguatamente trattate, di sviluppare addirittura una neoplasia.
- Prevenire i tumori della sfera genitale femminile: il tumore del collo dell’utero insorge proprio nelle donne giovani e solo con un efficace prevenzione possiamo cercare di vincere questa malattia nonché le altre neoplasie dell’apparato genitale femminile. Comunque va sempre tenenuto presente che ogni tipo di prevenzione parte dal presupposto che venga adottato un adeguato STILE DI VITA e cioè:
- Stando attenti a quanto e come si mangia;,
- Evitando l’alcol ed il fumo;
- Facendo una adeguata attività fisica;
Senza questi semplici accorgimenti non possiamo sperare in una vita piena di salute e benessere! Se manca questa base importantissima non dobbiamo erroneamente credere che esistano farmaci miracolosi che ci facciano star bene! Tutto deve, come sempre, partire da noi stessi, dalla nostra volontà. Siamo NOI che dobbiamo decidere di mangiare in maniera sana, di non fumare,di non bere alcolici e di fare esercizio fisico per mantenere efficiente il nostro corpo e soprattutto la nostra mente che sta bene quando il corpo sta bene!!
(A questo proposito se vuole può scaricare dal sito il file riguardante lo stile di vita da adottare e gli screening a cui è indicato sottoporsi).
COME VIENE EFFETTUATA UNA VISITA GINECOLOGICA?
Per prima cosa il medico ti fa accomodare ed inizia a fare alcune domande, le domande che fa il medico sono molto importanti, si chiamano anamnesi. Il medico raccogliendo l’anamnesi acquisisce informazioni importanti sia sul motivo della visita che su precedenti patologie, ed eventuali interventi chirurgici subiti. L’anamnesi è fondamentale per la visita ed il successivo programma diagnostico e terapeutico.
OCCORRE UNA PREPARAZIONE PARTICOLARE PER FARE UNA VISITA GINECOLOGICA ?
Non occorre nessuna preparazione particolare, ovviamente sapendo di dover essere sottoposte a visita medica conviene curare al meglio la propria igiene, cosa che in situazioni di visita urgente non è possibile. Il medico è comunque già abituato per esperienza a visitare persone nelle condizioni più disparate quindi non farà caso più di tanto alle vostre condizioni di igiene
SI PUÒ FARE LA VISITA GINECOLOGICA CON LE MESTRUAZIONI?
In situazioni di urgenza, nelle metrorragie o in caso di minaccia d’aborto, la visita viene effettuata anche con le perdite ematiche.Se invece la visita ginecologica viene programmata per prevenzione o controllo e si prevede di effettuare il pap test è opportuno effettuarla quando non si è mestruate, anche perchè il sangue interferisce con la buona riuscita delPap-test. Nei casi dubbi conviene sempre chiedere.
TOILETTE E SPOGLIATOIO
Il medico una volta conclusa l’anamnesi, invita la paziente a spogliarsi per effettuare la visita. Di solito nello studio ginecologico c’è un angolo protetto da un paravento o una piccola stanza dove la paziente può spogliarsi con comodità, solitamente c’è anche una sedia ed un appendiabiti.
COME VESTIRSI PER LA VISITA GINECOLOGICA?
Al fine di evitare inutili perdite di tempo e complicazioni, se fosse possibile, sarebbe meglio andare a visita vestite in modo semplice e pratico.Basta comunque affidarsi al buon senso ed allo spirito pratico.
COME SPOGLIARSI?
Per effettuare la visita ginecologica, salvo diverse indicazioni del medico, occorre almeno togliersi gli slip e slacciare il reggiseno. In casi particolari, interventi, esami, ecc, potrebbe anche essere necessario spogliarsi completamente ed eventualmente indossare un camice.
BISOGNA ANDARE IN BAGNO A SVUOTARE LA VESCICA?
E’ opportuno effettuare la visita a vescica vuota, salvo diverse indicazioni del medico. In alcuni studi medici c’è una toilette interna, ciò evita la seccatura di doversi rivestire per andare alla toilette in caso di necessità e poi svestirsi di nuovo.
La Visita Ginecologica comprende:
- La visita medica generale
- L’esame ginecologico vero e proprio associato spesso ad un controllo ecografico
Ciascun medico, tuttavia, in base alle proprie abitudini o esigenze, potrebbe ritenere opportuno, eseguire la visita diversamente, in maniera più semplice o più approfondita, con rilievi e controlli diversi, non descritti in questo esempio.
La visita medica generale
E’ buona norma cominciare la visita medica generale con la rilevazione della pressione arteriosa, del peso, dell’altezza. Si passa poi all’esame fisico generale della paziente, con la paziente in piedi, prima frontalmente e poi posteriormente, il medico osserva le caratteristiche costituzionali, le simmetrie, le cicatrici, i nei, la regolarità della colonna vertebrale, importante determinare la presenza di scoliosi o lordosi nonchè situazioni di artrosi della colonna, che possono essere causa di algie pelviche.
Si valuta la disposizione del sistema pilifero, la quantità di peli, la disposizione del pannicolo adiposo. Anche le smagliature devono essere valutate e non soltanto ai fini estetici, poichè possono essere correlate anche a disfunzioni ormonali. Viene valutata poi la presenza di capillari e vene varicose, specialmente nella zona degli arti inferiori. Si passerà quindi ad esaminare il cuore, i polmoni, gli occhi, le orecchie, il naso, la gola ed i capelli. Particolare attenzione dovrà essere rivolta all’esame del collo ed, in particolare, della regione tiroidea alla ricerca di ingrossamenti o noduli o irregolarità. Vanno osservati con attenzione anche i linfonodi del collo, delle ascelle e dell’inguine, questo perchè le loro alterazioni possono essere correlate anche malattie sessualmente trasmesse e neoplasie.
Sempre con la paziente in piedi il medico pone le dita al livello inguinale, ed invita la stessa a tossire per determinale la presenza di eventuali ernie inguinali.
Per quanto riguarda le mammelle e la pelvi il loro esame è importante e verrà descritto a parte.
Come si vede il medico sia esso ginecologo o di altre specialità, non può prescindere da un esame medico generale, in quanto qualsiasi patologia può essere correlata anche a problemi ginecologici.
Il medico dovrà essere quindi anche un osservatore scrupoloso e dotato di “senso clinico”. Ovviamente giocano un ruolo fondamentale la preparazione e l’esperienza clinica.
Il paziente dovrà collaborare, nel suo interesse, con il medico nel corso della visita. Alcune donne spesso chiedono di evitare la visita ginecologica o un esame da lei ritenuto particolarmente “fastidioso” ma bisogna sempre tener presente che il medico dovrebbe essere messo nelle migliori condizioni per far una diagnosi esatta e la paziente una volta informata dal medico della necessità di un determinato accertamento clinico o esame, ha certamente il diritto di rifiutarsi, però corre il rischio che non si riesca a capire la causa del suo male o che il medico non possa fare una buona diagnosi.
Il rapporto tra medico e paziente è sostanzialmente un rapporto di fiducia e non c’è cosa peggiore della situazione in cui la paziente è diffidente e non ha fiducia nel proprio medico; quel medico, anche se molto bravo, non potrà mai a curare efficacemente quella paziente e nel caso in cui venga meno il rapporto di fiducia è bene che la paziente cambi medico ed il medico stesso dovrebbe invitare la paziente a consultare un altro collega.
L’ESAME GINECOLOGICO.
Il momento della visita ginecologica rappresenta, specialmente le prime volte, un momento di notevole ansia per la paziente. Il medico deve cercare di prevenire o alleviare questa condizione, mantenendo un contatto rassicurante parlando durante la visita, controllando che la posizione assunta sia confortevole, fornendo alla paziente spiegazioni su ciò che si sta per fare. Di fronte a pazienti “molto ansiose” è preferibile “distrarle” durante la visita, semplicemente conversando di altri argomenti, magari rompendo il ghiaccio con qualche battuta. Nel caso di pazienti interessate allo svolgimento della loro visita, il medico può fare in modo che possano vedere e rendersi conto della conformazione dei loro genitali, per esempio utilizzando uno specchio, oppure illustrare l’ecografia o la colposcopia con un monitor.
Come accennato prima, l’esame ginecologico potrà essere tanto più utile quanto maggiore sarà il rilassamento e la cooperazione della paziente ed il medico dovrà eseguire le sue manovre con delicatazza osservando le reazioni della paziente che in certi casi potrà essere invitata a respirare profondamente.
Sul lettino da visita ginecologica si sale semplicemente sedendovisi portando il bacino il più avanti possibile e ponendo le gambe divaricate sui gambali.
Il Ginecologo inizia di solito l’esame ginecologico, partendo dalla regione pelvica, con l’Ispezione.
L’Ispezione inizia osservando se sull’addome ci sono cicatrici da pregressi interventi chirurgici quali ad esempio: appendicite, taglio cesareo ecc. Infine il medico osserva se ci sono tumefazioni evidenti della parete addominale.
L’Ispezione dei genitali esterni:
Il ginecologo osserva la morfologia dei genitali esterni, se ci sono malformazioni, se c’è ipertrofia o ipotrofia delle grandi labbra, se ci sono cicatrici (es. da parto), infiammazioni, tumefazioni ecc..
Dopo aver chiesto alla paziente di tossire e di sforzarsi come per evacuare, il medico accerta che non ci siano eventuali prolassi di utero e/o delle pareti vaginali, anteriore e posteriore, nonché perdita involontaria di urina.
Divaricando le grandi labbra si mettono in evidenza le piccole labbra. Di queste si valutano colorito ed eventuali alterazioni.
L’imene si mette in evidenza facendo tossire la paziente ed in certi casi si deve stabilire se è integro o no, la sua forma ed il suo stato di elasticità.
Costituiscono infine oggetto di osservazione:
L’aspetto del clitoride
Il meato urinario
Lo sbocco delle ghiandole vaginali
La presenza di secrezioni vaginali e rettali
La zona perineale
L’ano
Lo Speculum
Lo speculum serve al ginecologo per poter vedere all’interno della vagina. E’ costituito da due valve che possono divaricarsi, può essere di metallo o di plastica a perdere.
Esistono speculum di varie misure che possono essere introdotti anche attraverso un imene integro, in soggetti che cioe non hanno ancora avuto rapporti.
l’introduzione dello speculum viene fatta a valve chiuse con la donna in posizione ginecologica.
Si divaricano le grandi e piccole labbra e si introduce lo speculum attraverso l’orificio vulvo-vaginale. E’ opportuno lubrificare lo strumento. Si aprono le valve e si procede all’osservazione, posizionando il raggio luminoso di una lampada da visita. Il ginecologo può così esaminare la superficie del collo uterino (cervice), i fornici vaginali e le pareti vaginali. In tal modo si possono diagnosticare: erosioni, infiammazioni, polipi, lacerazioni sospette, formazioni patologiche, secrezioni, fare una valutazione del periodo ovulatorio, ecc ecc.
Esplorazione Vaginale (esplorazione addomino pelvica)
L’esplorazione vaginale rappresenta la parte più importante dell’esame ginecologico e può essere eseguita solo nelle donne che hanno avuto rapporti. Nelle vergini, (imene intatto) l’esame ginecologico potrebbe venir eseguito per via rettale. L’esplorazione vaginale deve essere eseguita con delicatezza, in modo da non arrecare disturbo alla paziente e che il medico possa apprezzare tutti i dettagli durante la visita.
Dopo aver calzato i guanti, il ginecologo divarica con una mano le grandi e le piccole labbra ed introduce delicatamente, dopo averlo lubrificato, l’indice dell’altra mano, se i genitali sono ampi, anche il medio, fino a raggiungere il collo uterino ed i fornici (fondo della vagina). L’altra mano viene appoggiata sull’addome inferiore e serve ad apprezzare gli organi pelvici (utero ed ovaie) che vengono sospinti, dal dito introdotto in vagina, verso l’addome.
In alcuni casi è utile anche eseguire una esplorazione rettale (esame rettale, visita proctologica)
Di solito non occorre nessuna preparazione ed in mani esperte, non è un esame fastidioso. E’ utile prima di procedere, tranquillizzare la paziente spiegando che l’esame non darà alcun fastidio ed il motivo per cui si procede all’esplorazione rettale.
E’ utile effettuare l’esplorazione rettale per valutare la presenza di:
- Emorroidi
- Ragadi Anali
- Condilomi sessualmente trasmessi HPV
- Polipi
L’esame rettale viene eseguito al posto di quello vaginale, nelle donne vergini o in quelle situazioni in cui l’esplorazione vaginale riesce impossibile (agenesia o atresia vaginale, sinechie ecc) o difficile (vaginismo).
L’esplorazione rettale può anche essere un utile complemento della visita ginecologica.
L’esplorazione rettale, combinata con la palpazione addominale, permette di apprezzare la parete posteriore del corpo uterino, la presenza nello spazio del douglas, degli annessi, o di eventuali neoformazioni o raccolte, i legamenti utero sacrali, ed, in particolare, i parametri, che possono essere esaminati molto agevolmente dal dito introdotto nel retto.
L’esame rettale permette così di confermare o meno i dati ottenuti dal riscontro vaginale e di chiarire l’estensione di un eventuale endometriosi o neoplasia, specie in corrispondenza dello spazio retto vaginale e dei parametri.
Con l’esplorazione rettale possono essere facilmente esaminate:
- La parete posteriore dell’utero
- Le aree annessiali
- I legamenti utero sacrali
- Il cavo del Douglas
- La zona ano rettale
- Lo spazio retto vaginale
L’esplorazione rettale è particolarmente utile in caso di:
- Spiccata retroversoflessione dell’utero
- In Ginecologia Oncologica
- Nella Sterilità ed Infertilità (Endometriosi)
- Nelle sindrome aderenziali
- Valutazione post partum delle suture vaginali profonde
L’esplorazione rettale sostituisce l’esame vaginale in caso di:
- Donne vergini
- Vaginismo
Poi il ginecologo fa sedere la paziente sempre sul lettino ed esegue la VISITA SENOLOGICA mediante:
- ISPEZIONE
- PALPAZIONE
Ed infine il medico insegna alla paziente i modi ed i tempi dell’autopalpazione delle mammelle.
La palpazione e l’autopalpazione del seno non si possono considerare direttamente una prevenzione.
Con la palpazione si può comunque scoprire solo noduli di circa un centimetro, questo vuol dire che la fase clinica di un tumore inizia relativamente tardi con la comparsa di sintomi diretti o indiretti. Così è comprensibile che il carcinoma del seno al momento della sua diagnosi in molti casi non è più una malattia locale in quanto, spesso potrebbe già aver dato delle metastasi, il che vuol dire che si tratta ormai di una malattia sistemica.
In ogni caso l’autocontrollo e la visita clinica fatta dal medico sono importanti, pratiche, convenienti, e sempre possibili.